Dal “modello 3D” alla “scena 3D”. Prospettive e opportunità per la valorizzazione del patrimonio culturale architettonico e urbano.

Autori

  • Elena Ippoliti Università La Sapienza di Roma
  • Alessandra Meschini Università di Camerino

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1828-5961/2083

Abstract

La multimedialità è fatta di “ricchezza audiovisiva, profondità conoscitiva e informativa, interattività”[i] e, ancora, un prodotto multimediale dovrebbe essere “ricco, profondo e mobile, avvincente come un film, sistematico come un libro e interattivo come un videogioco”[ii]. A partire da tali definizioni, il contributo proposto intende indagare su alcune delle opportunità che le più recenti innovazioni tecnologiche offrono per l’ampliamento e la diffusione delle conoscenze sul patrimonio culturale, in particolare soffermandosi sulle applicazioni che privilegiano la “scena digitale 3D” del bene culturale, architettonico e urbano, sia in quanto interfaccia di accesso ai contenuti culturali e sia in quanto luogo in cui si costruiscono informazioni. Tale modalità di approccio, analoga e interattiva, incardinata sul coinvolgimento sensoriale ed emozionale, si costituisce di fatto come un valore aggiunto per la comunicazione, la fruizione e l’elaborazione di informazioni e contenuti, qualificandosi utilmente per la valorizzazione del patrimonio culturale. [i] Negroponte N., Essere digitali, Sperling & Kupfer, Milano, 2004. [ii] Maragliano R., Manuale di didattica multimediale, Laterza, Roma-Bari, 1994. p.43.

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Come citare

Ippoliti, E., & Meschini, A. (2010). Dal “modello 3D” alla “scena 3D”. Prospettive e opportunità per la valorizzazione del patrimonio culturale architettonico e urbano. DISEGNARECON, 3(6), 77–91. https://doi.org/10.6092/issn.1828-5961/2083