Il cardine proiettivo: filogenesi e ontogenesi per una nuova geometria descrittiva

Autori

  • Agostino De Rosa IUAV Venezia

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1828-5961/3147

Parole chiave:

geometria descrittiva, teoria e storia dei metodi e delle forme di rappresentazione, stereotomia, arte contemporanea

Abstract

Come è noto, l’architetto rappresentatore utilizza un codice teorico-grafico le cui fondamenta, di evidente discendenza platonica, tentano di organizzare il e dare un senso al reale. Forse lo strumento più potente che gli è toccato in sorte per tradurre il mondo esistente in un modello denso e polisemico e per prefigurare quello a venire, in modo convincente e creativo, è proprio quello fornitogli dalla geometria descrittiva. Oggi il contesto in cui il disegnatore opera è violentemente cambiato e la "geometria", nell’immagine digitale, sembra aver perso memoria della sua origine proiettiva. Due loci – uno legato alla tradizione del taglio delle pietre, l’altro alle esperienze dell’arte contemporanea - sembrano poter far riemergere, in modo inedito, "le figure delle dimostrazione" associate alla geometria descrittiva.

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Pubblicato

2012-06-30

Come citare

De Rosa, A. (2012). Il cardine proiettivo: filogenesi e ontogenesi per una nuova geometria descrittiva. DISEGNARECON, 5(9), 13–22. https://doi.org/10.6092/issn.1828-5961/3147